Estrai 3 Carte

VISIONAIRE.ORG

Testi del Vedanta, dello Yoga e della tradizione Hindu.

Dal 2001 Visionaire.org è scritto, illustrato, pubblicato da Beatrice Polidori (Udai Nath)

 

Il Papa è una figura che riunisce le caratteristiche del sacerdote e quelle della guida spirituale, della figura paterna e dei valori che ci vengono trasmessi per orientare la vita e trasmetterli ai successori.

Il compito sacerdotale è essenzialmente quello di tramandare una tradizione. Per sua natura essa è un elemento ereditario, che si tramanda alle generazioni per mezzo di un legame discepolare, non semplicemente scolastico, che trasmette le forme e il loro sentimento, la ragione e l'emozione, l'aspetto formale e quello sovrasensibile. Questo è l'insegnamento che avviene condividendo la casa, la comunità, l'appartenenza a uno stesso gruppo o ordine, famigliare o spirituale. Il legame discepolare non può aderire ad altra forma che quella filiale: non può basarsi né sul merito, né sulla scelta - ma sulla trasmissione vivente, nella quotidianità e nella pratica.

Perchè si realizzi questa continuità, senza che la tradizione corra il rischio di spezzarsi e andare perduta, la caratteristica di chi guida deve essere la Benevolenza. Tutto ciò che il maestro, l' istruttore, il padre, il sacedote fanno deve essere essenzialmente un continua initerrotta benedizione: la cura costante al rafforzarsi del Bene e delle migliori disposizioni dell'animo, oltre al sentimento della fiducia incondizionata nell'uomo e nella sua divina potenzialità. Nesuna ombra materiale, politica o faziosa deve mai corrompere o dissacrare il compito di chi guida.

Dice la Bhagavad Gita: "Serenità, controllo di sé, austerità, purezza, tolleranza, onestà, saggezza, conoscenza e pietà sono le qualità che accompagnano l'attività del brahmino.(...) Seguendo, nelle proprie attività, la natura che in ciascuno predomina, ogni uomo può diventare perfetto.
Adorando il Signore, che è la fonte di tutti gli esseri ed è onnipresente, l'uomo può, compiendo il proprio dovere, raggiungere la perfezione. E' meglio compiere il proprio dovere, anche se in modo imperfetto, che accettare il dovere di un altro e compierlo perfettamente. Eseguendo i doveri prescritti secondo la propria natura non s'incorre mai nell'errore. "

Nell'oracolo, il Papa invita a trovare un un punto di riferimento, ideale o spirituale, verso cui orientare le proprie scelte secondo una domanda di significato. O una disciplina tesa a regolare la vita, le abitudini e le aspirazioni. Protezione, continuità, conservazione e trasmissione. La superiorità morale o di autorevolezza.

 

 

 

 

Il simbolo della Temperanza e' associato all'Arte alchemica, alla trasformazione della sostanza naturale e volgare in sostanza immortale e salvezza. Si entra nella vera Opera trasformativa quando l'esperienza vivente ha raggiunto un livello di trasformazione già radicale. Come dicono spesso coloro che ben conoscono il Cammino: la Meta è solo l'Inizio. L'agitazione mentale è scomparsa, l'esteriorità dell'ego abbandonata, l'attenzione può rivolgersi completamente alla realizzazione.

L'arte che si deve apprendere è costituita da acquisizioni fondamentali: la purificazione, la pazienza, la giusta misura, la cura costante o attenzione, l'equanimità, la stabilità, la competenza nella guarigione. In questo processo, attraverso la purificazione e l'eliminazione delle scorie volgari, gli elementi del mondo interiore si trasformano, passando dalla contrapposizione al mescolamento vitale, incontrandosi per preparare la germinazione della vita.

Per queste ragioni, apparentememte astruse, la carta muta il significato da putrefazione in gestazione. E' l'azione impersonale che unisce e prepara, che mescola e tempera le contraddizioni, e che separa e purifica ciò che impedirebbe l'unione. Il suo procedere è lento e sicuro; la cura che richiede massima. Dalla macerazione e dal congiungimento degli elementi vitali si prepara la creazione spontanea, l'energia vivificatrice purissima, abbondante e incorrotta.

Nell'oracolo è tempo di preparazione, di promesse e di attesa gioiosa. E' la nuova vita che trasportiamo senza saperlo, racchiusa all'interno, come un desiderio legittimo e fecondo, per il quale dobbiamo riservare la massima cura: non disperderlo, non gettarlo, non rifiutarlo, non cercare di accellerarne i tempi, ma procedere gentilmente e con equilibrio fino al tempo della sua rivelazione.


 

 

 

La Luna è la regina del cielo e degli astri, l'intelligenza che dirige il movimento dei cieli, delle stagioni e delle acque perenni dell'oceano cosmico.

Nella cultura Vedica, la Luna era l'astro superiore al Sole, che guida l'uomo quando anche il sole è assente, oltre la coscienza razionale del visibile. Luminare secondo solo all'Atman, alla pura coscienza senza oggetto. La falce di Luna adorna la chioma di Shiva, che perciò è chiamato Chandrasekhara, il Signore della Luna, o dell'intelligenza del cosmo.

Questa funzione seconda solo all'Assoluto corrisponde alla polarità femminile del divino, non quale mera potenza, ma coscienza e divenire, inseparabili. E' la duplice natura, è la coesistenza dell'uno e del molteplice; è l'illusione della manifestazione, nell'intercalare della sua presenza ciclica, dell'espandersi e riassorbirsi del respiro e dei mondi. E' presenza di contemplazione, oltre il potere del manifesto e del latente. E' del divino il Volto, la Luce perenne, che inonda con il flusso la vita o la riassorbe scomparendo. Gioco di pura illusione e di riflesso, di una realtà che invece non muta.
La disposizione dell'aspirante deve essere quella di lasciarsi guidare dalla Pura Funzione, con la leggerezza di un flusso vitale che attende di essere inalato dal respiro divino, e così raggiungerlo in un soffio, senza resistenza.

Tutta la natura riposa di notte nella piena fiducia del risveglio, il mondo vivente si abbandona alla notte e al suo ciclo, in cui la coscienza si allontana dagli oggetti per assottigliarsi nel ritmo del respiro.
La notte a volte è accompagnata dai sogni, che la Luna dispensa per accompagnare nella visione dell'inconscio. Altre volte è perfetta aderenza all'abbandono, oltre il quale nessuno può andare ad occhi aperti, ed è lo stato senza alcuna percezione. La luce lunare illumina questi stati di coscienza - non soggetti ad altra coscienza che il Quarto, il Brahman, quello che sovraitende l'intero ciclo.

Nell'oracolo la Luna è espressione di un mondo che sfugge al nostro controllo diretto e perciò può suscitare paura, fascino o stupore per la scoperta di segreti inimmaginati. E' un passaggio oltre la sfera usuale dell'esperienza, non privo di inganni e pericoli, ma anche indispensabile, come il sonno, a restituirci alla salute. Insegna a osservare la vasta parte della vita che è oltre la coscienza ordinaria e la volontà, a riconoscere i propri limiti, perchè con veridicità si arrivi a conoscere se stessi.


 

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