Estrai 3 Carte

VISIONAIRE.ORG

Testi del Vedanta, dello Yoga e della tradizione Hindu.

Dal 2001 Visionaire.org è scritto, illustrato, pubblicato da Beatrice Polidori (Udai Nath)

 

 

La Luna è la regina del cielo e degli astri, l'intelligenza che dirige il movimento dei cieli, delle stagioni e delle acque perenni dell'oceano cosmico.

Nella cultura Vedica, la Luna era l'astro superiore al Sole, che guida l'uomo quando anche il sole è assente, oltre la coscienza razionale del visibile. Luminare secondo solo all'Atman, alla pura coscienza senza oggetto. La falce di Luna adorna la chioma di Shiva, che perciò è chiamato Chandrasekhara, il Signore della Luna, o dell'intelligenza del cosmo.

Questa funzione seconda solo all'Assoluto corrisponde alla polarità femminile del divino, non quale mera potenza, ma coscienza e divenire, inseparabili. E' la duplice natura, è la coesistenza dell'uno e del molteplice; è l'illusione della manifestazione, nell'intercalare della sua presenza ciclica, dell'espandersi e riassorbirsi del respiro e dei mondi. E' presenza di contemplazione, oltre il potere del manifesto e del latente. E' del divino il Volto, la Luce perenne, che inonda con il flusso la vita o la riassorbe scomparendo. Gioco di pura illusione e di riflesso, di una realtà che invece non muta.
La disposizione dell'aspirante deve essere quella di lasciarsi guidare dalla Pura Funzione, con la leggerezza di un flusso vitale che attende di essere inalato dal respiro divino, e così raggiungerlo in un soffio, senza resistenza.

Tutta la natura riposa di notte nella piena fiducia del risveglio, il mondo vivente si abbandona alla notte e al suo ciclo, in cui la coscienza si allontana dagli oggetti per assottigliarsi nel ritmo del respiro.
La notte a volte è accompagnata dai sogni, che la Luna dispensa per accompagnare nella visione dell'inconscio. Altre volte è perfetta aderenza all'abbandono, oltre il quale nessuno può andare ad occhi aperti, ed è lo stato senza alcuna percezione. La luce lunare illumina questi stati di coscienza - non soggetti ad altra coscienza che il Quarto, il Brahman, quello che sovraitende l'intero ciclo.

Nell'oracolo la Luna è espressione di un mondo che sfugge al nostro controllo diretto e perciò può suscitare paura, fascino o stupore per la scoperta di segreti inimmaginati. E' un passaggio oltre la sfera usuale dell'esperienza, non privo di inganni e pericoli, ma anche indispensabile, come il sonno, a restituirci alla salute. Insegna a osservare la vasta parte della vita che è oltre la coscienza ordinaria e la volontà, a riconoscere i propri limiti, perchè con veridicità si arrivi a conoscere se stessi.


 

 

Il carro ha rappresentato il veicolo privilegiato dei potenti, dei grandi guerrieri, dei re. Anche del Sole si diceva viaggiasse su di un carro nel suo transito quotidiano attraverso il cielo. Dunque, oltre che un semplice mezzo, fu il segno del trionfatore, del vittorioso, e un simbolo riservato alla celebrazione degli eventi religiosi e popolari.

L'eroe mitico è vestito di Sole, ed è egli stesso la potenza solare ancora non svelata che veste un'armatura o un "mezzo" per iniziare il suo percorso di svelamento. La figura che siede nell'abitacolo del carro è un giovane che aspira alla conoscenza capace di conferirgli la vittoria ed è colui verificherà la sua competenza pratica nella battaglia decisiva.

Il Mahabharata ci mostra Arjuna, l'eroe giusto, dall'animo nobile, affidare il suo carro a Krishna, l'avatara divino che saprà condurre il giovane guerriero alla piena realizzazione del Dharma. Il Carro è per estensione simbolo di istruzione e di cammino, di viaggio e di scoperta, di progresso e di evoluzione. Il successo decretato al vincitore è legato, tradizionalmente, al compimento delle azioni lasciate incompiute dai padri e al progresso dell'umanità, o della porzione di umanità, che è affidata alle nostre cure. La condizione del vincitore non è scopo di per sé, ma il riconoscimento di avere cancellato i debiti del passato e superato gli ostacoli del presente, e dell'io.

Nell'oracolo indica un tempo carico di energie e di promesse, dove si lavora con entusiasmo ad un progetto utile; suggerisce un atteggiamento positivo, concentrato e limpido; un buon controllo di sé e fiducia nei propri mezzi; la rimozione degli ostacoli e di tutto ciò che si oppone alla realizzazione desiderata; l'utilizzo di competenze e mezzi appropriati per arricchire il proprio cammino.

Un progetto, un cammino o un viaggio che incomincia, carico di promesse. Vittoria o soluzione dei problemi. Uscita dal dubbio e dall'apatia. Inizio di nuove imprese.

 


 

La figura della Papessa è legata al mito sacerdotale femminile antico, che incarnava l'energia vitale nascosta, la scintilla divina invisibile al mondo - o ne fungeva da custode. Era di solito la figura di una profetessa o sciamana, dedicata al divino fin da bambina e consacrata per sempre a esserne la voce e l'interlocutore. Le sue funzioni nella società e nel culto erano indispensabili e stabilivano il fondamento su cui si basavano le leggi e le decisioni degli uomini, secondo un disegno sacro. La sua figura era anche di conforto muto, presenza esplicita e materiale di vicinanza divina e cosmica che accoglie le suppliche e i bisogni degli uomini, che veglia su di loro e li guida con la legge e con la sapienza delle cose eterne.

La matrice non generante di ogni esistenza, la depositaria della verità, della memoria collettiva, e della conoscenza dei segreti. La potenza e la presenza del Divino. Nel RgVeda la Parola Sacra è rappresentata dalla dea Vac, che occupa grande rilievo nella visione sacerdotale del cosmo. Nell'Inno del RgVeda (10.125) è descritta "muoversi" in compagnia degli dei, e trasportarli, partorirli, crescerli, avvolgerli, insieme a tutte le creature esistenti. In questo senso la Parola, Vac, occupa il ruolo del Demiurgo, manifestazione personificata del potere cosmogonico. La sua natura essenziale è definita dall'essere perennemente uguale a se stessa, nonostante le innumerevoli forme temporali: "Io - così come sono - sono i molti dei che venerate in vari luoghi/ Io abito tutti i luoghi sacri e vivo dentro le tante forme".
La Parola Sacra appare agli uomini coperta da un mistero quasi impenetrabile, rivelata solo a pochi iniziati, votati al silenzio. La sua manifestazione, per tutti, è data dalle istruzioni spirituali e morali, dai canoni dell'arte e della tradizione.

Nell'oracolo rappresenta la madre, la sapienza, la tradizione, la conoscenza del profondo e dei misteri; la donna matura, la personalità autentica, le forme archetipe, le potenza celesti, il sentimento del Sacro, la consacrazione. Tutto cio' che ha a che fare con la conoscenza, lo studio delle leggi naturali e soprannaturali e dell'animo umano. La dispensatrice della cura e della vera guarigione.

 

Meditazione con Udai Nath

Satsang e percorsi individuali

Maha Mrityunjaya Mantra

 

Satsang a Pesaro e su Zoom. Percorsi di Meditazione, Dialogo, Conoscenza Sacra.

 

 

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